Bambini e tecnologia: cosa è cambiato con l’uso quotidiano dello smartphone

Bimbi sempre più tecnologici: le ricerche del Centro per la Salute del Bambino hanno fatto emergere che il 38% dei bimbi italiani sotto i 2 anni è già in grado di usare uno smartphone o tablet autonomamente. È la generazione dei nativi digitali, i primi bambini nati quando già l’uso degli smartphone era largamente diffuso.

Alcuni genitori sono altamente favorevoli all’abituare i propri figli alla tecnologia fin da piccoli, preoccupati che altrimenti restino “indietro” rispetto ai coetanei, altri invece vietano ogni uso di cellulari o computer. C’è da dire che, piaccia o non piaccia, ormai l’uso della tecnologia fa parte della vita quotidiana di tutti, con i suoi lati positivi e negativi.

Ma questa rivoluzione tecnologica come ha modificato l’infanzia dei nostri bambini? E quali implicazioni ha sulla loro crescita? Vediamo alcuni aspetti dell’uso quotidiano di smartphone nei bambini in età scolare, cosa è cambiato per loro?

Passano meno tempo all’aria aperta

Una statistica recente elaborata da Norton (marchio di software Statunitense) ha riportato che il 70% dei bambini italiani, fra i 5 e i 16 anni, passa giornalmente più tempo in casa a giocare con lo smartphone rispetto alle ore passate all’aria aperta. Dei risultati allarmanti, se si pensa che la sedentarietà è una delle cause principali dell’obesità infantile, sempre più diffusa nel nostro paese.

Socializzano di meno

Una fase importante della crescita consiste nel rapportarsi con gli altri, imparare a litigare, a giungere a compromessi, ad avere pazienza e a perdonare. Un’educazione alla socialità che i bambini possono ottenere solo giocando insieme.

Il problema in questo caso è che lo smartphone tende ad isolare il bambino, trasportandolo in un mondo parallelo dove la socialità e il far parte di una comunità non hanno nessun valore.
Questo fattore è poi ancora più evidente negli adolescenti, che si rifugiano dietro allo schermo dei cellulari perché incapaci di coltivare rapporti sani e positivi con i loro coetanei.

Si distraggono facilmente

È stato largamente dimostrato come le troppe ore davanti a smartphone, tablet e televisione influenzino negativamente la capacità di concentrazione dei bambini. I continui stimoli a cui sono sottoposti gli impediscono di rimanere concentrati su di una sola cosa alla volta, e portano il cervello ad un sovraccarico di informazioni molto spesso inutili.

Un esempio di questo è il fatto che i bambini leggano sempre meno. Non riuscendo a rimanere concentrati per un periodo di tempo prolungato, la lettura li mette a disagio e la loro mente vaga continuamente alla ricerca di nuovi stimoli più veloci.

Possono avere problemi nel dormire

Stop all’uso del cellulare almeno un’ora prima di andare a letto: la luce blu degli schermi di smartphone e televisione influisce negativamente sulla qualità del sonno. Sui bambini piccoli questo effetto è ancora più evidente, provocandogli incubi, difficoltà nell’addormentarsi e paura del buio.

Non riescono a calmarsi da soli

Quante volte abbiamo assistito a due genitori che, pur di guadagnare qualche ora di tranquillità, piazzano il bambino davanti ad uno smartphone dimenticandoselo così per tutta la serata.

Purtroppo questo comportamento, per quanto comprensibile, è molto dannoso nei confronti del bambino. Egli infatti non impara a rispettare le regole e ad autodisciplinarsi, ma ha sempre bisogno di una distrazione esterna per mantenere la calma.