I combustili fossili, detti anche idrocarburi, sono le fonti di energia più utilizzate al mondo. Una volta bruciati, liberano, però, enormi quantità di CO2 e altre sostanze inquinanti che danneggiano gravemente l’ambiente.
Per questo, il petrolio, il carbone e il metano rappresentano definitivamente i combustibili più nocivi per l’ambiente…e non solo!
Gli idrocarburi, infatti, non solo sono i responsabili di fenomeni ambientali come l’effetto serra, le piogge acide e il riscaldamento globale, ma sono anche parte dei fattori scatenanti di molte guerre e conflitti internazionali: dietro a queste materie chimiche si nascondono grossi interessi politici.
Non esageriamo, dunque, se affermiamo che i combustibili fossili rappresentano la causa di molti mali che affliggono il nostro pianeta.
In tema di inquinamento, il settore dell’aviazione occupa uno spazio davvero speciale. Il combustile usato normalmente dagli aerei, il JP-5, è una miscela complessa di idrocarburi a forte impatto ambientale. Gli aerei producono il 2% delle emissioni di CO2.
Per capirci: un’automobile produce ad ogni kilometro 42 grammi di CO2 per passeggero, mentre, in volo, ogni passeggero consuma 285 grammi di CO2 al kilometro. Dati, questi, che ci fanno sentire in colpa ogni qual volta pianifichiamo un viaggio lungo. Come fare per attenuare i nostri sensi di colpa?
Sole, acqua e CO2: l’alternativa ecologica
Recentemente, alcuni ricercatori hanno dato vita a un nuovo combustile ecologico che sfrutta unicamente energia solare, acqua e anidride carbonica.
Iniziamo a rassicurare il nostro super-io, perché, apparentemente, nel futuro prossimo potremo sentirci meno in colpa quando saliamo su un aeromobile!
L’idea di far volare gli aerei sfruttando la luce solare nasce già nel gennaio 2016, quando è stato inaugurato, in contesto europeo, un progetto volto all’intensificazione della sostenibilità: il Sun-to-Liquid project.
Questa tecnologia ha come scopo la produzione di cherosene sintetico dall’ossidoriduzione di acqua e CO2 attraverso un reattore alimentato a energia solare concentrata. I vantaggi del nuovo carburante liquido rinnovabile sono chiari: la sua combustione ha un impatto molto più basso sull’ambiente, e, allo stesso tempo, potremmo avere un accesso illimitato all’energia di cui abbiamo, ogni anno, bisogno.
Inoltre, questa tecnologia non andrebbe a intaccare le regioni coltivabili, non entrando, quindi, in competizione con il settore alimentare. Questo vuol dire che avremmo accesso a quantità illimitate di carburante sfruttando solo alcune aree desertiche del pianeta.
Si tratta decisamente di un programma remunerativo, considerato che il nostro pianeta, con il passare del tempo, è sempre più fortemente minacciato dall’energie limitate di cui ci serviamo ogni secondo.
La sinergia dei 3 sistemi
Il progetto è stato collaudato a Móstoles, in Spagna, presso l’istituto per l’Energia IMDEA. Ma come funziona praticamente? l’ottenimento di energia a base di energia solare, acqua e CO2 segue tre passaggi semplici e sinergici tra loro.
In un primo momento, la luce del sole viene riflessa da un campo di specchi solari verso una torre alta 15 metri. Sulla cima di questa torretta viene posizionato un reattore solare che, attraverso la conversazione termochimica, sfrutta temperature superiori a 1.500°C per generare gas sintetico (syngas). Quest’ultimo viene poi compresso, fluidificato, e, infine, trasformato in cherosene.
Il processo attraverso il quale viene prodotto il gas sintetico che diventerà poi cherosene è, secondo i ricercatori e i professionisti del campo, assolutamente fattibile e a portata di mano. Insomma, pare che grazie al sole, all’acqua e all’anidride carbonica possiamo davvero volare alto senza troppi problemi.
Riusciremo, nel futuro prossimo, a voltare definitivamente pagina e a stare alla larga dagli idrocarburi?