L’apprendimento automatico dei computer causa maggiore disparità sociale ed economica
Già da un po’ di anni è iniziato il film dell’orrore intitolato “la tecnologia sta sostituendo l’essere umano”. Siamo spaventati dal fatto che le macchine possano sbarazzarsi di noi e funzionare autonomamente, diventando addirittura più efficienti della mente umana.
Questa preoccupazione è più che lecita: tutto questo sta già succedendo… e siamo solo all’inizio! Uno dei prodotti dell’intelligenza artificiale è il fenomeno conosciuto con il nome di machine learning, ovvero l’apprendimento automatico dei cervelli elettronici.
Questi ultimi sono, infatti, capaci di apprendere senza l’aiuto della mano umana. Come fanno a imparare? sostanzialmente osservano e registrano gruppi di dati simili e li riutilizzano in futuro.
Così come noi utilizziamo la nostra esperienza per muoverci nel futuro, i computer autonomi si servono dei dati registrati e ci sostituiscono. Essendo questo un argomento ancora caldo, sono diverse le ipotesi, le statistiche e le previsioni riscontrabili.
Alcuni affermano che questa nuova tecnologia garantirà nuove opportunità lavorative, altri si distanziano da questa ipotesi. Inoltre, non sappiamo con certezza fino a dove il machine learning può arrivare: queste macchine indipendenti possono sostituire gli psicoterapeuti? mai dire mai!
Nel mare di incertezza in cui ci sbracciamo, sale a galla un’ipotesi abbastanza verosimile che ha a che fare con la disuguaglianza economica e sociale.