La realtà virtuale può incidere sull’universo emotivo degli alunni

Quando il volto del mondo si trasforma, anche noi, inevitabilmente, ci trasformiamo: cambiamo atteggiamento sia nei confronti di noi stessi che degli altri. Ogni elemento riformatore incide in maniera più o meno forte sulla nostra esperienza vitale. La tecnologia, ad esempio, ha decisamente plasmato nuove forme di interazione sociale e di rappresentazione del sé.

L’affermazione del mondo tecnologico si fa sempre più imponente. Oggi si parla addirittura di realtà virtuale come strumento didattico alternativo. Si tratta di un metodo innovativo di apprendimento già attivo in alcune scuole italiane.

Gli alunni, attraverso i visori per la VR (virtual reality), vengono trasportati nel mondo della didattica virtuale, e hanno la possibilità non solo di osservare ma anche di partecipare, da protagonisti, al processo di apprendimento.

Immaginate di catapultarvi virtualmente nel sistema solare per studiarne le caratteristiche, oppure di osservare da vicino la contrazione muscolare per capirne meglio il meccanismo. Insomma, grazie alla realtà virtuale, gli studenti imparano vivendo, virtualmente!

La natura stessa di questo nuovo sistema accresce significativamente, non solo il livello di interattività, ma anche la motivazione degli alunni: chi non preferirebbe arrampicarsi sulla cima della Marmolada, invece di apprenderne l’altezza e le caratteristiche leggendo passivamente il libro di geografia tra i banchi di scuola?

Insomma, la realtà virtuale può trasformare il processo di apprendimento e la stessa concezione di scuola. Tuttavia, c’è un punto che non ci sentiamo di tralasciare: questo metodo formativo all’avanguardia modifica anche l’universo emotivo degli alunni.

Più nello specifico, imparare la rivoluzione francese o il moto delle onde interagendo con un software può generare simultaneamente due risultati: un forte coinvolgimento emotivo e una bassa capacità di gestione delle emozioni.

L’apprendimento tramite i visori crea più coinvolgimento emotivo

Alcuni esperimenti hanno dimostrato che l’interattività che contraddistingue questa tecnologia stimola la sfera emotiva, suscitando nelle persone, in questo caso gli alunni, una risposta emotiva di intensità maggiore.

Se la professoressa di educazione ambientale vuole insegnarci l’importanza della protezione degli animali, e ci sottopone a una lezione virtuale in cui ci sembra di stare proprio al fianco del cacciatore che spara la volpe per ricavarne la pelliccia, allora è chiaro che il nostro coinvolgimento emotivo sarà più forte.

L’implicazione emotiva facilita e migliora la qualità dell’apprendimento: sarà di certo più difficile dimenticare quelle immagini! inoltre, matureranno nuovi atteggiamenti e comportamenti.
In sostanza, il coinvolgimento delle emozioni nella didattica assicura un modello di acculturamento più interessante ed efficace.

…ma peggiora la capacità di gestione delle emozioni

Secondo molti psicologi sociali che si interessano di didattica e scuola, il coinvolgimento emotivo non basta per creare una classe performante né per garantire la crescita personale. Per fare ciò è fondamentale costruire il gruppo! Attraverso gli altri creiamo la nostra identità, e, sempre attraverso gli altri, comprendiamo le nostre emozioni.

La realtà virtuale non espone la classe al gruppo. Alla fine, l’alunno si interfaccerà sempre e solo con una macchina. Certo, gli alunni possono condividere uno spazio digitale, ma si tratterà pur sempre di uno spazio alienante e astratto. In quello spazio, infatti, non esiste collaborazione, non sussiste il confronto.

Il risultato è prevedibilmente disastroso: gli alunni non acquisiscono la capacità di far fronte alle proprie emozioni e a quelle dei loro compagni. Questo incidente, ovviamente, influirà anche sul profitto scolastico, poiché la dimensione socio-affettiva della scuola è tanto importante quanto quella dell’efficienza (quella che ha a che fare con il mero insegnamento dei contenuti disciplinari).

Ci sembra il caso di dire che con la virtual reality, e quindi senza il gruppo, senza connessione umana, non vi è reale apprendimento.

Insomma, pare che la tecnologia della realtà virtuale possa incidere, in due modi diversi, sulla sfera emotiva. A nostro avviso, è giusto approfittare dei nuovi mezzi tecnologici, ma è necessario sapere come e quando utilizzarli. Cerchiamo di alimentare il coinvolgimento emotivo, mentre ci impegniamo anche per costruire il gruppo-classe!